Il progetto Integrazione tra cultura umanistica e cultura scientifica nella seconda metà dell’Ottocento. La nascita della Paletnologia in Italia attraverso i documenti del suo fondatore: Luigi Pigorini, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) e realizzato in partnership con la Fondazione “G. Angelini” – Centro Studi sulla Montagna di Belluno, ha come obiettivo primario la digitalizzazione di tutte le circa 10.600 carte dell’epistolario del “Fondo Pigorini” e la parallela creazione di un archivio consultabile on line a partire dal sito web del Dipartimento dei Beni Culturali dell’Università di Padova, con la duplice finalità da un lato di preservare l’integrità e garantire la conservazione di questo straordinario monumento di storia dell’archeologia – e più in generale di storia della scienza –, dall’altro di conferirgli il massimo della visibilità possibile e, soprattutto, consentirne una più immediata fruizione da parte dell’intera comunità scientifica nazionale e internazionale.
Parte integrante del progetto sono tuttavia anche l’ideazione e la realizzazione di una serie di attività funzionali a far comprendere anche agli studenti delle scuole superiori e al grande pubblico dei non specialisti l’importanza fondamentale che il “Fondo Pigorini” riveste non solo per la storia dell’archeologia e della scienza, ma, tout court, per la storia della cultura italiana. In questo senso, dato che, come si è detto, il progetto è stato elaborato e condotto in partnership con la Fondazione “Giovanni Angelini”, la parte divulgativa dello stesso si svolgerà principalmente in territorio bellunese, sia con una presentazione pubblica del progetto e dei suoi risultati presso il Museo Civico di “Palazzo Fulcis” a Belluno, sia, in particolare, con lezioni e laboratori dedicati agli studenti dei licei della città, i quali, partendo dai documenti del “Fondo Pigorini”, affronteranno sia temi specifici come la nascita e lo sviluppo dell’interesse per la preistoria e per la protostoria nel territorio, sia argomenti più generali – ma di fondamentale rilievo in senso locale – come l’importanza dell’integrazione tra archeologia pre-protostorica da un lato e geologia, scienze naturali ed etnografia dall’altro per la ricostruzione della storia più remota del popolamento in ambito alpino, anche nel tentativo di avvicinare il mondo della ricerca a quello scolastico e al territorio.